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Scoprendo la Sicilia: una vacanza rurale tra natura e gastronomia

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Goethe definiva la Sicilia come “una terra indicibilmente bella”. Chi potrebbe mai contraddirlo?

L’isola, da sempre terra di conquista ambita da tutte le popolazioni mediterranee (fenici, arabi, normanni), possiede enormi ricchezze culturali, artistiche e naturali. In questo articolo vi porteremo però per mano lungo un itinerario particolare e talvolta trascurato: la strada del vino mamertino, della provincia di Messina.

La viticoltura in tutta l’Isola è risorsa estremamente importante: il dono di Bacco, dopo la rinascita vinicola siciliana intercorsa negli anni ’90 che ha riportato alla ribalta i nettari isolani di qualità, ha conosciuto fortuna internazionale.

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Il vino mamertino (Mamertinum), citato già nel “De Bello Gallico” è un tipico vino DOC delicato e leggemente fruttato della Provincia di Messina. Originariamente piantato nel 289 a.c. nel territorio di Milazzo dai figli di Marte (Mamertini), guerrieri mercenari d’origini campane, si diffuse per tutto l’Impero Romano ed era talmente apprezzato che persino Giulio Cesare lo offriva agli ospiti durante i suoi banchetti regali.

La nostra escursione parte da Valdina, nel comune di Fondachello, dove un famoso distillatore della zona, il Signor Giovanni La Fauci, vincitore anche de “L’alambicco d’Oro 2000” di Vienna per la grappa “Moscato di Pantelleria”, ci ospiterà nella sua dimora dell’800 per farci provare una fresca e aromatica acquavite, un pregevole distillato ricavato dalle ciliegie del territorio etneo.

A due passi da Valdina, nel territorio di Torregrotta, ripercorrendo antichi sentieri siciliani, ci muoveremo poi verso la cantina del Sig. Mimmo Paone. Enologo divenuto famoso per aver creato il metodo “Ganimede” per la produzione naturale di vini di qualità.

Potremo assaggiare l’Alcamo D.O.C., il moscato tipo passito, dei gustosissimi vini liquorosi dolci naturali (Malvasia e Zibibbo) e tanti altri vini bianchi e rossi della zona. Il Sig. Mimmo inoltre ci farà visitare i vigneti e la cantina offrendoci i suoi vini migliori, in degustazione.

Qualche chilometro più a ovest, potremo dirigerci verso la punta di Milazzo: qui, inebriati dal profumo salmastro del mare, ci sposteremo verso la cittadella fortificata conosciuta come “Il Castello”.

Costruita in epoca normanna (XI-XII sec. a.C. ), si erge su antichi insediamenti greci e romani. Potremo visitare liberamente il duomo vecchio (oratorio) che costeggia lateralmente scavi archeologici di età bizantina, fino a raggiungere l’ex monastero delle suore Benedettine, visitarne lo splendido chiostro interno, ammirare l’imponenza della cinta muraria aragonese.

E torneremo infine al monastero delle Benedettine dove il sacro e il pagano s’incontreranno: potremo degustare il mamertino ed altri vini della zona, accompagnandone i profumi con ottimi salumi e formaggi della costa Ionica del messinese (degustazione possibile ogni sabato dalle ore 21.00 in poi).

Pronti a partire?

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Una Pasqua tutta al cioccolato: tradizioni e costumi austriaci.

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La primavera porta aria di festa e voglia di cioccolato nelle Alpi Austriache. Dal 22 marzo al 1º di aprile si celebrerà, infatti,  il mercatino di Pasqua di Innsbruck: bancarelle, uova e coniglietti di cioccolato faranno da padrone durante tutta la settimana per la gioia di grandi e piccini.

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In Austria la celebrazione della Pasqua è uno degli eventi più attesi e sentiti e ogni singola Regione si differenzia per usanze e ricette particolari, anche, se esistono degli aspetti comuni a tutti gli austriaci.

Vi presentiamo alcuni esempi:

Il giovedì santo è conosciuto come Gründonnerstag (giovedì verde) e proprio per questa ragione è tradizione magiare qualcosa di verde; uno dei piatti più apprezzati ad esempio sono gli spinaci con uova all’occhio di bue.

Tra venerdì santo e domenica le campane delle chiese rimangono mute: la leggenda vuole che il giorno della crocifissione le campane volino a Roma per poi tornare, il giorno di Pasqua, ricolme di dolcetti per i bambini.

L’usanza più conosciuta, e forse la più sentita dal popolo austriaco, è il “fuoco di Pasqua” o Osterfeuer. Si tratta di un grande falò, celebrato tra la notte del sabato e la domenica, che vuole simboleggiare la resurrezione di Cristo.

Ma la Pasqua significa soprattutto cioccolato.

Senza dubbio, l’avvenimento più atteso dai bambini è la cosidetta “caccia alle uova”. Ogni anno,infatti, il coniglio pasquale o Osterhase ha l’abitudine di nascondere uova di cioccolato in casa e nel giardino e il compito dei bambini è scovarle negli angoli più remoti  per poi poterle degustare insieme a tutta la famiglia.

Una piccola curiosità:  il nostro classico “uovo di Pasqua” non è molto diffuso nella tradizione austriaca: bambini e adulti sono soliti farsi scorpacciate di piccoli ovetti o coniglietti di cioccolato.

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Ma che sia a forma di uovo con sorpresa o di semplici coniglietti, grandi e bambini, di tutte le parti d’Europa, approffitanno delle celebrazioni pasquali per gustare in allegria l’incondibile sapore della cioccoalata!